Care lettrici, cari lettori,
Non raramente, la cultura amatoriale viene derisa e liquidata come passatempo, come alternativa alla noia o come hobby per intellettuali. Questo succede perché il concetto di cultura è definito attraverso la cultura professionale. Si ignora così il ruolo decisivo che la cultura amatoriale svolge per l’intero settore culturale. In poche parole: non c’è vertice senza piramide. Ovvero, anche i professionisti della cultura non nascono come tali, ma crescono partendo dalla massa. È quindi con grande piacere e soddisfazione che si può prendere atto del fatto che la Confederazione riconosca sempre più il ruolo fondamentale della cultura amatoriale per l’intero settore culturale e che a questa, nel messaggio sulla cultura 2025, sia prestata la necessaria attenzione.
Nel suo messaggio del 9 giugno 2023, il Consiglio federale scrive che le società nel settore della cultura amatoriale consentono la partecipazione culturale e costituiscono la base per un paesaggio culturale vivace e diversificato. Le società musicali e corali, i gruppi teatrali e di danza creano reti sociali e garantiscono la coesione sociale. Gli eventi culturali contribuiscono allo scambio culturale tra regioni e comunità linguistiche per un vasto pubblico.
Estremamente interessante e particolarmente degno di nota è il carattere sostenibile che il Consiglio federale riconosce alla cultura amatoriale: «La cultura è un aspetto essenziale della sostenibilità sociale. L’ambito della cultura di massa è un esempio della forza integrativa della cultura: all’interno di migliaia di società amatoriali, innumerevoli persone si impegnano per la vita culturale, per lo più su base volontaria e sul posto. Le società, in quanto portatrici della cultura amatoriale e popolare, si rivolgono a vaste fasce della popolazione e creano coesione sociale. Permettono la partecipazione e costruiscono la base per un paesaggio culturale vivace e diversificato.»
Sembra che la cultura amatoriale sia approdata alla Berna federale, infine. Certamente il nuovo parlamento avrà un po’ meno orecchio per le richieste della cultura, ma la «direzione di marcia» è corretta. E con il Consiglio federale e l’Ufficio federale della cultura, due importanti attori sembrano avere sempre maggior orecchio per le nostre richieste.
Tutto ciò che si fa nel nostro settore è svolto volontariamente e a titolo gratuito. Dobbiamo assolutamente evitare che questo lavoro volontario a beneficio della collettività venga dato per scontato. Non lo è affatto. L’importanza attribuita al nostro settore culturale nel messaggio sulla cultura della Confederazione è testimone dell’effettivo riconoscimento e apprezzamento del servizio che forniamo alla società.