La questione ha tenuto con il fiato sospeso i partecipanti e il pubblico della sedicesima edizione del campo estivo «Musica, scienza e sport», svoltosi ad Olivone fra il 27 giugno e il 7 luglio. Il corso è stato proposto alle allieve e agli allievi delle filarmoniche affiliate alla Federazione cantonale, ed è stato frequentato da una cinquantina di partecipanti.
L’appuntamento è stato preceduto da alcuni giorni di studio, frequentati da una ventina di partecipanti dall’esperienza già consolidata; i relativi frutti sono confluiti nella perfetta preparazione della settimana principale, introdotta da un concerto di benvenuto.
Motu proprio
Se gli insegnanti di musica (per la maggior parte professori attivi nel mondo bandistico), quelli di scienze (proposti dalla Fondazione Alpina per le Scienze della Vita) e quelli di sport (G+S Ticino) offrono momenti formativi specifici, non meno importante è il ruolo dei monitori, degli aiuto monitori e degli aspiranti monitori, giovani che impreziosiscono le attività collaterali del campo e prolungano nel tempo, come una vera staffetta, i valori che animano da tre lustri queste settimane di vita comunitaria attorno alla banda.

Piattaforme reali per un vero futuro insieme
Durante il corso ho misurato la sensibilità che i partecipanti hanno dimostrato verso sé stessi e verso gli altri, come pure verso i luoghi che ci hanno accolto. Ebbene, in praticamente ogni frangente delle giornate si esprimeva solidarietà e accoglienza dell’altro, proprio a immagine delle migliori intenzioni «filarmoniche». Ne sia estrema illustrazione il fatto che, da sempre, «Musica, scienza e sport» accoglie persone di età e capacità molto diverse, ma anche strumenti non bandistici nell’accezione comunemente intesa. A osservare come suonatori di arpa, pianoforte, chitarra, fisarmonica, violino e violoncello trovino da noi il loro posto, mi chiedo se e quanto anche le nostre società bandistiche possano integrare nell’organico strumentisti singoli e non coinvolti in ensemble codificati.

Dunque… chi ha rubato la tromba d’oro?
Ernesto Felice ci ha regalato un altro dei suoi spettacoli musicali densi di inventiva: il lestofante che ha sottratto la tromba d’oro tempestata di pietre preziose si nascondeva infatti fra i suonatori della Banda municipale. Solo l’intervento dell’Ispettore Donato, con il suo infallibile metodo scientifico (che prevede un indispensabile aiuto del pubblico), ha permesso di indagare pedissequamente fra gli strumenti. Siamo finalmente risaliti al colpevole solo esponendo in veste di solisti suonatori di flauti, clarinetti, sassofoni, trombe, corni, tromboni e tuba.
Chissà, forse la lezione da trarre è che suoniamo strumenti preziosi, non da museo. E chi sostiene il contrario oppure non vede il valore delle nostre variegate realtà… contatti il sottoscritto o l’Ispettore Donato in persona!

La prossima edizione di «Musica, scienza e sport» si terrà dal 25 giugno al 5 luglio 2024 (iscrizioni sul sito web www.febati.ch).