La Festa delle Minibande è stata senza ombra di dubbio il momento culminante dei festeggiamenti per il 90o di fondazione della Filarmonica Unione Carvina. L’evento, proposto annualmente fin dal 1997, ha potuto essere finalmente riorganizzato dopo tre anni di riposo forzato.
La kermesse ha coinvolto undici Minibande provenienti da tutto il Cantone, che sull’arco dell’intera giornata hanno calcato il palco proponendosi in concerto. Varie attività collaterali sono state proposte negli spazi esterni della Scuola media di Camignolo, così da offrire la giusta alternanza tra musica e ricreazione. La giornata, riuscitissima sotto ogni aspetto, si è conclusa con l’esecuzione di un brano d’insieme, suonato cioè da tutte le minibande unite a formare un enorme ensemble variopinto.
Media presenti
Un vulcanico Edy Pedrini ha introdotto e intercalato con vivaci animazioni le esibizioni assicurando un clima disteso per mettere a proprio agio suonatori e pubblico. Durante tutta la mattinata la RSI è stata presente con Rete Uno a coprire l’evento: Antonio Bolzani ha intervistato vari responsabili e molti giovani partecipanti, supportato da fini contributi d’archivio attorno al tema della banda. Nel pomeriggio anche una troupe televisiva ha ripreso suoni e immagini preziose, proposte la sera stessa ne «Il Quotidiano».

Insieme per il gran finale
Al termine dell’evento, tutti i partecipanti hanno formato un unico ensemble, così da offrire al pubblico un gran finale. Per l’occasione Daniele Lazzarini, direttore artistico della Filarmonica Unione Carvina, ha composto il brano «Colorado River», articolato nei tempi «Rapids River» e «Calm River». Poiché sono più di 250 i giovani ad aver studiato il pezzo, opera di un compositore svizzero, si spera che tante società bandistiche vogliano inserirlo quest’anno in uno dei loro concerti, riunendo banda e minibanda.
Una testimonianza forte
Ogni edizione della Festa delle Minibande è un toccasana: rinforza la motivazione delle musiciste e dei musicisti, permette loro di conoscersi meglio e di confrontarsi, fa nascere nuove idee e ispira anche i loro famigliari. Da sottolineare che a Camignolo si è visto in azione un vero esercito di volontari perfettamente organizzati e attenti a svolgere i vari compiti loro affidati. Un’autentica e rassicurante testimonianza di quella che dovremmo cominciare a riconoscere quale resilienza culturale, territoriale e generazionale.
