«La formazione dei direttori è molto importante per me»

Rolf Schumacher mentre dirige
Il 14 settembre 2024 Rolf Schumacher ha ricevuto il premio Stephan Jaeggi nell’ambito del concerto autunnale della «sua» formazione, l’Orchestra sinfonica di fiati di Berna (SIBO). Nell’intervista incontriamo un silenzioso artista molto modesto, che opera da molti anni sulla scena bandistica nazionale e internazionale influenzandola in modo determinante, soprattutto in Svizzera.

Congratulazioni, Rolf Schumacher. Cosa significa per lei essere il vincitore del premio Stephan Jaeggi 2024?

Moltissimo. Tanto più perché durante la mia attività nella commissione di musica ABS proponevo io stesso i vincitori del premio, e per alcuni anni sono stato anche nel consiglio della Fondazione dei musicanti svizzeri «In Memoriam Stephan Jaeggi». Non me lo aspettavo proprio, ed è un grande onore.

Rolf Schumacher con l’attestato Stephan Jaeggi Foto: Peter Zoss
«Sono molto felice di essere l’assegnatario del premio Stephan Jaeggi», afferma Rolf Schumacher.

Forse non tutti i nostri lettori la conoscono. Ci racconti di lei.

Dal punto di vista musicale sono cresciuto nella Jugendmusik Berna-Bümpliz (allora ancora Knabenmusik Bümpliz), dove suonavo l’eufonio. Mio padre era direttore di un ensemble di tromboni. In seguito ho studiato trombone al Conservatorio di Lucerna, poiché all’epoca non era ancora possibile studiare l’eufonio. Ho frequentato il servizio militare all’interno della fanfara e sono poi entrato nella scuola sottufficiali e ufficiali, prendendo a modello i miei superiori, tra cui Ewald Körner, primo direttore musicale dello Stadttheater di Berna. Con lui ho seguito quattro anni di lezioni di direzione.

Per il concerto della premiazione ha ideato un interessante programma che eseguirà con la SIBO.

Dopo aver saputo che avrei ricevuto il premio Stephan-Jaeggi ho modificato il programma. Da una parte, la fondazione voleva che fosse eseguito un brano di Stephan Jaeggi – ho scelto il poema sinfonico «Engiadina», trascritto da Tony Kurmann – e dall’altra ho scelto miratamente tra opere meno recenti di compositori svizzeri.

Qualcosa di particolare ti lega alla suite sinfonica «AGE»?

Sì. La Landwehr di Friborgo ha suonato «AGE» al Kursaal di Berna quando avevo 21  anni. Già allora questo brano mi aveva affascinato. A proposito, la formazione era ancora sotto la direzione dello stesso Jean Balissat, a quel concerto.

Come si è arrivati alla fondazione dell’Orchestra sinfonica di fiati di Berna (SIBO) nel 1979?

Conoscevo molti musicanti della banda giovanile e dell’esercito. Abbiamo fondato ad hoc l’Orchestra di fiati di Berna per continuare a suonare insieme. Per dieci anni, ogni anno abbiamo preparato un concerto, in poche prove. Nel 1989 volevamo partecipare al WMC di Kerkrade, ma per farlo era necessario far parte di una società bandistica nazionale. Così abbiamo cambiato nome e siamo entrati a far parte dell’ABS. Per prima cosa siamo però andati a un festival musicale a Sofia, in Bulgaria, e solo in seguito al WMC.

Al concerto di premiazione della SIBO Foto: Peter Zoss
Insieme al suo direttore e fondatore Rolf Schumacher, la SIBO ha fornito una degna cornice al concerto di premiazione.

Biografia in breve

Rolf Schumacher è cresciuto a Berna-Bümpliz e ha suonato l’eufonio nella Knabenmusik di Bümpliz (oggi Banda giovanile di Berna-Bümpliz). Ha studiato direzione di banda al Conservatorio di Lucerna. La prima società che ha diretto è stata quella di Neuenegg. Ha fondato la SIBO ed è stato co-fondatore dell’Orchestra giovanile di Kriens e della Banda giovanile di Ostermundigen. In parallelo agli studi regolari ha partecipato a numerosi seminari internazionali di direzione, e si è impegnato come direttore ospite e pedagogo musicale. Fin dalla fondazione della Scuola universitaria delle arti di Berna (HKB), Schumacher ha insegnato direzione. A oggi, l’esperto di musica bandistica è impegnato non solo nelle scuole universitarie di musica, ma anche nelle feste della musica.

  • 1979–1983: Lezione di direzione con Ewald Körner
  • 1979: Fondazione della SIBO, che continua a dirigere con successo
  • 1980–1985: studio accademico di direzione con Albert Benz al Conservatorio di Lucerna
  • 1998–2016: Direzione della rinomata Feldmusik di Sarnen
  • 2002–2018: membro della CM dell’ABS, dal 2014 in qualità di vicepresidente
  • 2003–2024: Docente di direzione di musica bandistica alla HKB, dal 2014 responsabile del corso di studi «Direzione di musica bandistica»
  • 2005–2015: direzione artistica del «Jungfrau Music Festival»
  • 2009–2015: membro del comitato direttivo di WASBE International (World Association for Symphonic Bands and Ensemble)
  • 2010–2020: Docente per la formazione dei giurati all’Accademia federale di Trossingen (DE)
Collage dei programmi di sala della FM Sarnen Foto: zVg
Rolf Schumacher è stato direttore della Feldmusik di Sarnen dal 1998 al 2016. Nel collage i programmi di sala dei concerti che ha ideato.

Dalla fondazione della HKB lei ha lavorato come docente di direzione di musica bandistica.

Als das Bolognasystem an den Hochschulen eingeführt wurde, holte mich Ludwig Wicki, um auch die «Harmonie-Seite» abzudecken. 2014 übernahm ich von ihm den Studiengang «Dirigieren Blasmusik», den wir zusammen aufgegleist hatten. Das Ziel war, dass die Studierenden dirigiertechnische Inputs von Dozierenden aus den Bereichen Brassband, Blasorchester und klassisches Orchester erhalten. Gemeinsam mit Corsin Tuor, Florian Ziemen, Philippe Bach und Gastdozierenden an Meisterkursen ist es gelungen, dieses einzigartige Angebot umzusetzen.

Dal 2005 al 2015 lei è stato direttore artistico dello «Jungfrau Music Festival». Cosa ha animato questo festival?

Ha dato uno stimolo alla musica bandistica. Il festival ha attirato le migliori formazioni di tutto il mondo e ha reso possibili dei programmi concertistici particolari. La sua notorietà era più diffusa a livello internazionale che in Svizzera. Nelle masterclass di direzione i partecipanti avevano a disposizione docenti di fama internazionale e musicisti di spicco. Il programma consisteva in importanti opere di musica da camera, per brass band e per orchestra di fiati.

Cosa consiglia a un giovane che desidera darsi alla direzione?

Attualmente, i direttori sono ricercati! Consiglio di continuare il più possibile a perfezionarsi. La direzione dovrebbe rapire e trasmettere gioia. Bisogna sempre essere aperti, per esempio a progetti crossover con gruppi di Ländler, cori eccetera, per ispirare i giovani preservando comunque le tradizioni.

Da quest’estate lei è ufficialmente un pensionato della HKB. Cos’ha in serbo il futuro?

Oltre a dirigere la SIBO, continuerò a essere attivo come esperto. A dicembre sarò al Mid West Clinic di Chicago per un periodo prolungato. Credo che questo congresso internazionale di musica bandistica sia estremamente prezioso per allacciare e curare i contatti con editori, compositori e altri direttori, per perfezionarsi, per conoscere nuovi brani. Prima di Internet, questa era la mia fonte principale di repertorio per la SIBO.

Rolf Schumacher in occasione di una masterclass al festival di musica bandistica aVENTura, nel 2023 Foto: Roger Stöckli, rsfilm.ch
Rolf Schumacher, qui ad aVENTura 2023, si è impegnato per oltre 20 anni alla HKB per la «direzione di musica bandistica».

Quali sono i prossimi progetti della SIBO?

Il concerto di Natale del 25 dicembre, nella chiesa tedesca di Morat. Nel giugno 2025 la SIBO sarà a disposizione per il concerto di Master di due studenti: Andreas Ziegelbäck (direzione e composizione alla HKB) e Lorin Augsburger (trombettista della SIBO e studente di direzione alla HSLU). Il prossimo autunno è previsto un concerto con il coro di voci bianche della cattedrale di Berna.

Lei ha contribuito in modo significativo a plasmare la scena della musica bandistica. In quale ambito ha avuto l’influenza maggiore?

La formazione dei direttori è sempre stata molto importante per me. Le masterclass internazionali di direzione allo Jungfrau Music Festival erano di alto livello! Analogamente, alla HKB abbiamo realizzato progetti di successo con gli studenti di direzione e di composizione.

Oltre alla musica, ha altri interessi?

Mi piace stare all’aria aperta, nella natura, e prendermi cura degli alberi e degli arbusti intorno alla mia casa. E amo viaggiare, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, viaggi che di solito associo alla musica e alle visite a conoscenti.

Dov’è, oggi, la musica bandistica?

La base è diventata un po’ più snella, ma il livello è aumentato. L’offerta per il tempo libero cresce e la volontà di un impegno a lungo termine diminuisce. Per risolvere i problemi di organico, le fusioni possono essere utili. A proposito, l’espressione «raggrinzimento della salute» utilizzata in questo contesto l’ho coniata io. Tuttavia, la scena si muove: nascono nuove formazioni e idee innovative. Spero che l’attuale boom della musica popolare stimoli anche la musica bandistica.

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